La domanda degli amici gallesi mi aveva lasciato
piuttosto perplessa: che senso ha mettersi ai
fornelli per una tazza di te’? E poi il te’ all’ora di cena... Uhm ... E’ cosi’
che ho deciso di indagare la consuetudine tutta britannica della tradizionale cup of tea. Di fatto mi sono addentrata
in un universo intricato e... intrigante.
Il
te’, termine solo in apparenza umile e routinario, nasconde in terra
anglosassone mille significati e sfaccettature. E’ diventato la quintessenza
della britannicita’ nel mondo. La mia
indagine mi ha portato alla conclusione che quando si tratta di te’ in Inghilterra
la cosa diventa complessa quanto il caffe’ (o il vino) in Italia. Per prima cosa il te’ va rigorosamente preso con una goccia di latte freddo e non con una fetta di limone. Italiani mettiamoci il cuore in pace: ogni volta che l’ho chiesto, il limone non l’ho mai trovato... Poi, anche arrendendoci seppur a malincuore all’uso del latte, la cosa non e’ cosi’ semplice. Infatti, se il te’ anziche’ in tazza viene servito da una fumante pot of tea, la classica teiera, allora consuetudine vuole che prima si versi il latte nella tazza e successivamente il te’. I puristi anglosassoni affermano che qualora la procedura fosse invertita (ossia prima il te’ e poi il latte), cambia sensibilmente l’aroma del te’. In peggio!
Se parliamo del tipo di foglie alla base della bevanda, allora esiste un'ampia varieta’ di te’ in commercio con una diversita’ di aromi tali da soddisfare ogni gusto (Black, Green, Yellow, White, Oolong ..) e in cui il livello di tannino cambia sensibilmente. In genere comunque si va dal piu’ forte del mattino, il Breakfast tea, al piu’ leggero del pomeriggio e sera, il Darjeeling. Il mio preferito e’ l’Earl Grey, una varieta’ di te’ nero aromatizzato al bergamotto. Ma il piu’ comune e’ senz’altro il te’ chiamato Builders’ tea ossia il te’ dei muratori che si prende nella caratteristica mug. E’ un intruglio denso e scuro e cosi’ forte da assolvere la stessa funzione del nostro caffe’ ristretto del mattino. Praticamente da’ la sveglia!
Tuttavia il termine Tea indica non solo la bevanda in se’ ma il social event che lo accompagna. Il te’ diventa cosi’ un’occasione d’incontro e di mondanita’. Di tradizione il te’ si prendeva nelle Tea Rooms, le eleganti e raffinate sale da te’ d’inizio secolo, ma oggi e’ facile trovarlo nei Coffee o Tea shop del centro citta’. Un classico e’ il Cream tea in cui il te’ viene servito con scone (focaccine calde), panna rappresa e marmellata.
Di gran voga oggi e’ l’Afternoon tea, ovvero il te’ del pomeriggio, un rituale piuttosto formale e ricercato che e’ iniziato durante il regno dalla Regina Vittoria. E’ in genere servito tra le 4 e le 6 del pomeriggio in apposite tea rooms all’interno di ristoranti e alberghi. Consiste in un mini pasto dolce e salato, a base di piccoli tramezzini, fingerfood, biscottini e dolcetti vari accompagnati da panna, marmellata e gelatine al liquore. Tutte queste delizie sono disposte in una alzatina a tre piani e accompagnate da una teapot dell’aroma di te’ selezionato. Il costo puo’ variare dalle 15 alle 25 sterline e piu' a persona. E' una tradizione che gli inglesi devono aver esportato nelle loro ex-colonie perche' la prima volta che mi e' stato servito ero a Kuala Lumpur in Malesia durante il mio viaggio di nozze.
Dall’800 arriva anche l’ High Tea, ma la sua origine e’ meno mondana e aristocratica dell’Afternoon tea. Infatti ha radici popolari in quanto e’ iniziato con l’abitudine degli operai che rientravano dal lavoro (affamati) dopo le 6 di sera di consumare in casa un vero e proprio pasto (senza dover aspettare fino a cena). Questo era a base di pane, formaggio e prosciutto o altro insaccato accompagnato da una tazza di te’.
Ancora oggi nel Nord dell’Inghilterra e in Scozia vi e’ la consuetudine di usare il termine High Tea per indicare la cena, mentre il pranzo (quello che solitamente e’ il lunch) lo chiamano dinner....
In Galles dove abito Tea e’ sinonimo di una cena leggera, servita verso le sei di pomeriggio, quella che altrove si chiama dinner o supper... La tazza di te’ e’ pero’ sparita dal menu’. Insomma un vero rompicapo! Potete mmaginare quindi la mia reazione la prima volta che mi e’ stato chiesto che cosa avrei cucinato per il te’ della sera (intendendo, che cosa avrei cucinato per cena).
You must be joking.... Ma quale te’, ho risposto indispettita, a casa mia di sera si beve un bicchiere di buon vino!”
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5 commenti:
Finalmente ho imparato il famoso "rito del thè" mi sentivo un po' inglese solo perché lo macchiavo con il latte, scoprendo poi che "no, non si fa!il latte va messo prima!" Bel racconto! Grande capacità descrittiva... Complimenti
Cara Laura
della tradizione del te builders tea, ossia te dei costruttori, ne parla anche l'attrice 80 ENNE premiata recentemente , NEL FILM MARIGOLD HOTEL, in cui descrive anche l'arte di saper intingere i biscotti nel te.
Vale il detto : paese che vai.. gente e abitudini .. che trovi!. In Grecia e nei paesi orientali così come anche in Marocco il te corrisponde al termine TSAI (CIAI). ma credo si intenda anche bevanda calda e rigenerante.
Ciao Mariella
Quante delucidazioni interessantissime Laura! E complimenti per il blog. Da Italian in Wales anche io da quattro anni mi sono dovuta documentare su questo venerato tea che come dici assume tutta una serie di significati sociali radicati in tradizioni storico-culturali. Aggiungerei anche alla tua analisi che oggi tea viene anche usato come sinonimo di dinner (questo accade in Wales ma anche nel North England) Quindi la domanda 'what are you having for tea' viene intesa semplicemente come 'cosa fai per cena?'.
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