Questa primavera un nuovo
inquilino si è installato nel piccolo, self-contained,
monolocale situato adiacente alla nostra casa, una sorta di dépendance in legno
d’acero a tetto spiovente che si affaccia sul giardino e che io scherzosamente amo
chiamare la Barchessa.
Il nostro ospite è un magnifico esemplare di
maschio locale, giovane e aitante, dall’andatura spavalda e lo sguardo
accattivante accentuato da un ciuffo nero ribelle. Confesso che è così bello da
toglierti il fiato con quella sua aria schiva e imperscrutabile. Diciamola tutta: il nuovo arrivato ha il fascino intrigante di un bell’Antonio di
forgia gallese. Difficile non notarlo.
La sera rincasa furtivo verso l’imbrunire e
altrettanto furtivamente se ne va all’alba, senza che mai si stabilisca un
minimo contatto tra noi, né uno scambio di sguardi e men che meno un
chiacchiericcio. Infatti predilige l’accesso dal retro del giardino, che lo
conduce indisturbato alla sua abitazione privata, piuttosto che servirsi dell’entrata
principale che dà sulla via.
Evidentemente ama difendere la sua privacy, abbiamo
dedotto io e mio marito. Ma è una riservatezza così ostentata da stuzzicare in
noi mille quesiti. Di fatto la sua presenza dispensa nell’aria una brezza
effervescente che ha il profumo stuzzicante dell’enigma e del mistero. In casa ultimamente
non si parla d’altro: ma hai visto come se la tira? Chissà dove passa le sue
giornate il nostro bell’Antonio. Dici che ce l’ha una femmina con cui
spassarsela...?
Spinti dalla curiosità, al crepuscolo
decidiamo di appostarci alla finestra del soggiorno che sta di fronte alla
Barchessa, e da lì spiarlo attraverso un piccolo spiraglio che abbiamo lasciato
ad arte tra le due tende tirate. Per non sollevare sospetti lo scrutiamo guardinghi
e immobili, senza proferir parola; a portata di mano, appoggiato sul tavolino, teniamo
un canocchiale così da poterci godere ogni minuzia dello stravagante spettacolo.
Ma niente. Niente che ci possa fornire un benché minimo indizio sulla sua esistenza
all’apparenza solitaria e routinaria.
Devo aggiungere che in più occasioni abbiamo
notato che quando il cielo si tinge di piombo, il bell’Antonio prontamente
rientra nella sua casetta sospesa tra le nuvole, come se fiutasse nell’aria
l’odore della pioggia imminente. L’istante in cui rincasa, tutto lucido e baldanzoso
e con il petto in fuori, lascia dietro di sé un guizzo colorato, iridescente
come l’arcobaleno.
Certo che tutta la faccenda è diventata un
bel dilemma. Per cercare di risolverlo abbiamo chiamato a consulto i nostri
vicini. Tra una chiacchiera e l’altra, davanti ad un boccale di birra al pub del
villaggio, sono scaturiti attorno al caso del bell’Antonio teoremi strampalati,
illazioni tra il serio e il faceto, pettegolezzi d’ intrattenimento. Ora ve ne
racconto qualcuno:
La prima ipotesi – suggerita dal nostro
amico Robin - è che si tratti di uno scapolone per scelta e che alle allettanti
serate in compagnia di una femmina verace, preferisca invece trascorrere le ore
notturne in superba solitudine...
Mah, questa teoria non convince
del tutto la platea; da come l’abbiamo descritto il bell’Antonio non ha
esattamente l’aspetto dell’eremita...
La seconda ipotesi – portata avanti dalla
famiglia Richardon compatta - è che il
nostro nuovo ospite sia effettivamente alla caccia di una compagna o, perché
no, di un compagno ma che non abbia ancora trovato chi sia degno o degna delle
sue attenzioni. ‘Tuttavia,’ prosegue il capofamiglia sgranocchiando un pugno di
noccioline, ‘gli consigliamo caldamente di non fare tanto il difficile e di darsi
una mossa perché the clock is ticking, ossia
la stagione degli amori passa in fretta e anche il bell’Antonio perderà in men
che non si dica le sue belle piume.’ A questo punto, una gomitata sul fianco mi
rende subito chiara l’allusione all’amico Robin di prima (che è single a
quarant’anni suonati).
E la terza ipotesi? Questa ha trovato
d’accordo soprattutto gli uomini maritati. La loro teoria è che in realtà il
bell’Antonio una casa ce l’abbia con tanto di moglie e figli al seguito. Lui
lavora sodo tutto il santo giorno per dar da mangiare alla prole e provvedere
alle necessità dell’intera famiglia. Ma la sera no...! Quando arriva
l’imbrunire lui è strastufo; non ne può più di pensare a moglie, figli e
suocera e si ritira nella sua casetta in collina per tirare il fiato e almeno
le ore notturne starsene bell’e tranquillo senza nessuno che gli rompa l’anima...
L’ immediata reazione delle
mogli crea non poco scompiglio nel pub affollato.
Tra una malvagità e l’altra e sonori cheers (cin cin), qualcuno mi chiede il
perché del nome bell’Antonio. A questo punto prende la parola mio marito e in
tono semiserio inizia a decantare ai convenuti il concetto tutto italiano del
maschio bel tenebroso, vale a dire dello sciupafemmine... Apriti cielo. ‘Ma
allora,’ parte in quarta il nostro vicino Paul alzandosi dalla sedia, ‘non potrebbe
essere che il vostro vezzoso ospite tanto macho in realtà non sia e che come il
bell’Antonio (di Brancati memoria) soffra di una forma congenita di debolezza
fisica tale da mettere in serio dubbio le sue prestazioni amatoriali?’
‘Stupidaggini,’ taglio corto io (a questo
punto si tratta di salvare la reputazione del maschio italico), ‘il nostro
bell’Antonio piace e dispensa grande fascino. Le vostre sono solo insinuazioni
spicciole e volgari, partorite dall’invidia di menti contorte.’
Tornati a casa, rimaniamo di sasso nel
constatare che la Barchessa è stranamente deserta. Quella sera e tutte le sere
a seguire. Quasi che un uccellino avesse tweettato al bell’Antonio le nostre oscenità...
Di fatto, il nostro adorato e tanto vituperato
ospite, uno straordinario esemplare maschio di cinciallegra, non c’è più.
Sparito, nel nulla... Così com’è arrivato, in punta d’ali, il bell’Antonio se
n’è volato via lasciandoci irrimediabilmente con l’amaro in bocca. La Barchessa
-il suo nido-casetta sospeso sotto il tetto tra le nuvole- da allora è rimasta vuota.
Senza più anima.
La Barchessa
Il Bell'Antonio in tutto il suo splendore
11 commenti:
... e dopo tanta particolareggiata descrizione ci lasci con l'amaro in bocca? Non e' possibile che sia sparito! A noi serve un lieto fine non un punto di domanda! Mi sono divertita comunque a leggerti e a tramacciare con voi delle soluzioni: per me alloggiava li' per un lavoro temporaneo fuori casa. Potrei arrivare a pensare ad un agente investigativo...chissa'!!!
Marisa
La prima volta che dici 'sospeso tra le nuvole' un po' scopri le carte. Ma va bene cosi'.L'ambiguita' l'hai tenuta fino alla fine. Si capisce dall'ultima ipotesi che tutti i commentatori giocano di sponda. Bello.
Ennio
Piccolo, speriamo torni!
Troppo bella questa favola. Fino alla fine mi ero immaginata il bell'Antonio. Ha ha ha!!!
Gabriella
... commovente! Magari ritornera' un giorno...
Francesco
E se il Bell Antonio fosse stato in realta* una bell Antonia? Le donne si sa sono un po* vezzose Troppe chiacchiere. .. . Chissa* che un giorno faccia ritorno ...
in beata compagnia ..
Cristina ha detto...
Leggero e misterioso come il volteggiare del bell'Antonio questo bel racconto che ci ha fatto immedesimare e volare in una atmosfera da favola, eterea, pura e celestiale, sollevati dalla quotidinianita' spesso frenetica. In questo tentativo di ritagliarti uno spazio tuo, Bell'Antonio, ci ritroviamo tutti noi! Lettura psicanalitica?... forse, ma sicuramente e semplicemente ci hai regalato un momento magico: grazie Laura!
Lorena ha detto...
Sai che leggendo il tuo racconto mi e' sembrato di leggere uno di quelli scritti da Giacomo? C'e' di sicuro qualcosa che vi accomuna e mi ha confortato!
Il mio Bell Antonio era dovvero un Gallese e ha fatto proprio la stessa fine ,sarà mica davvero ispirata a noi due questa stupenda poesia!;)
Carissimi, vi ringrazio. Mi sono divertita a scrivere questa parodia e a leggere ii vostri commenti. Il bell'Antonio sembra aver colpito la mia e la vostra fantasia.... Devo all' amico Ennio l' idea di buttar giu' questa storia strampalata durante una serata di ciaccole in cui gli raccontavo della mia vita nel villaggio gallese. Alla prossima storia, ne ho gia' in mente un'altra che spero vi piacera', ma di tutt'altro genere.... ;-)
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